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Fino a quando è dovuto l’assegno divorzile?

Assegno divorzile: fino a quando?

L’ assegno divorzile di mantenimento per molti è un onere gravoso. Chiedere di annullarlo è l’obbiettivo di molti, specie se si viene a conoscenza che l’ex-coniuge convive.

Ma è sufficiente come motivazione per vedersi annullato l’onere del versamento dell’ assegno divorzile?

A tale quesito c’è la risposta della Suprema Corte di Cassazione con ordinanza n. 25074/17, depositata il 23 ottobre. Si fa luce sulla possibilità circa l’esonero dal versamento dell’assegno divorzile eseguito dall’ex-marito alla ex-moglie se quest’ultima sta convivendo con un altro uomo.

In effetti la condizione di convivenza va a configurare per la ex-moglie uno status nuovo, in cui può essere autosufficiente anche con il supporto del nuovo compagno. Pero’ per la Suprema Corte non è abbastanza! Scopriamone i motivi.

La sola presunzione di apporti economici da parte del nuovo compagno alla ex-moglie e, la stabilità ipotizzata derivante dalla convivenza non sono argomenti “convincenti” per la giurisprudenza ed i Giudici della Suprema Corte. Si legge dall’ordinanza la seguente proposizione:

“il diritto all’ assegno divorzile viene meno solo qualora l’ex coniuge beneficiario instauri con un’altra persona una convivenza stabile avente i caratteri di vera e propria famiglia “di fatto”, basata su un modello e un progetto di vita comuni”.

Nel caso specifico la “relazione” in questione durava da soli sei mesi. Il termine “relazione” è volutamente indicato in quanto è da accertare il valore di ciò che si è instaurato tra l’ex- coniuge beneficiario ed un altro partner. Si tratta di una semplice relazione o di una convivenza stabile, continua, fondata su obbiettivi e progetti comuni?

La convivenza deve tradursi in una “famiglia di fatto”, altrimenti non è possibile l’esonero dell’assegno.

In secondo luogo ci deve essere un ulteriore elemento, strettamente correlato al concetto di famiglia: l’apporto economico stabile e continuo del nuovo compagno. Questo non è stato dimostrato. Tale contestazione non può quindi essere accolta ai fini dell’esonero dell’assegno divorzile.

La Suprema Corte decide di accordare alla ex-moglie l’ assegno divorzile da parte dell’ex-marito nonostante la convivenza semestrale condotta dal coniuge beneficiario.

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