Una delle questioni cruciali nel corso di una causa di separazione è l’addebito di separazione.
L’addebito di separazione consiste nell’attribuire la responsabilità della separazione ad un coniuge, con le relative conseguenze. La decisione sull’addebito di separazione è pronunciata dal giudice e, il coniuge “colpevole” deve adempiere agli effetti giuridici (di natura essenzialmente economica e patrimoniale) derivanti dall’addebito stesso. Colui che viene caricato di questo “onere” non potrà chiedere alcun assegno di mantenimento benché possa avere un reddito inferiore rispetto all’altro coniuge.
Uno dei motivi per il quale ci si deve far carico dell’addebito è l’abbandono della casa coniugale, contro la volontà dell’altro coniuge o senza alcun motivo fondato. Questo deriva da un obbligo del vincolo matrimoniale, che è la condivisione della dimora (coabitazione). Ovviamente tale regola va incontro ad eccezioni nel momento in cui per motivi lavorativi, ad esempio, i due coniugi decidono di abitare in due luoghi differenti.
Quando marito e moglie prendono atto che la loro relazione non funziona più e concordano che sarebbe opportuno per entrambi, vivere separati, possono stipulare un accordo (preferibilmente scritto) in cui formalizzano la decisione di una “separazione di fatto”.
Vi sono tuttavia situazioni ben più complesse, in cui un coniuge vive sotto le pressioni psicologiche e fisiche dell’altro. Tali comportamenti, alcuni classificabili come “mobbing familiare”, portano ad abbandonare la residenza coniugale, senza che vi siano effetti giuridici riguardo l’addebito. Analoghe circostanze si presentano quando i litigi tra i coniugi, ai quali partecipano di frequente i familiari più’ stretti e vicini alla coppia, diventano complessi, difficili da gestire e possono recare danni ai figli. Il deterioramento di ogni elemento di condivisione tra la coppia, rende imminente la richiesta di allontanamento dall’abitazione per uno dei due coniugi.
Benché sia necessario esaminare ciascun caso separatamente, in condizioni di separazione “normale”, senza episodi in cui sia doveroso intervenire tempestivamente, è possibile lasciare la casa del coniuge per abitare altrove, senza dover preoccuparsi dell’addebito di separazione, dopo che il giudice autorizza i coniugi a vivere separati.
La riflessione che portano a fare tali considerazioni risiede nel trattare con la dovuta delicatezza i risvolti di una coppia che ha bisogno di aiuto per poter agire al meglio, senza che ulteriori danni e rancori vengano aggiunti.
Se avete bisogno di chiarimenti e di una consulenza allo scopo di tracciare il percorso migliore per voi, sia come persone che come coppia, rivolgetevi all’Avvocato Ruggiero.