Sindrome di alienazione parentale

Talvolta i racconti mitologici non sono poi così fantastici ma, denotano situazioni attuali. Un esempio è la sindrome di alienazione parentale, una delle possibili conseguenze della Sindrome di Medea e di una separazione “violenta”.

Nella mitologia greca troviamo la figura di Medea (il nome ha in sé il significato di “astuta”, “scaltra”). Ella incontra Giasone impegnato nella ricerca del Vello d’oro. S’innamora e pur di aiutarlo uccide il fratello potendo così fuggire assieme a Giasone senza l’intralcio del padre. Qualche anno dopo il matrimonio, Giasone si innamora di un’altra donna e lascia la moglie Medea.

La vendetta di quest’ultima è terribile. Uccide usando un mantello avvelenato la nuova compagna di Giasone e il padre di questa. Dopo aver baciato i figli avuti da Giasone li uccide: il padre saputolo si suicida.

Seppur in una versione sintetica si nota da questo racconto mitologico la sofferenza trasformatasi in “malattia” della donna e della madre. Questa condizione psicologica sfocia in sindrome nel momento in cui la madre è spinta all’uccisione fisica del figlio. È indicata invece come “complesso” quando il suo atteggiamento è distruttivo nel rapporto padre-figlio. La madre, avendo come riferimento “l’Altro” ed anche il ritorno della sua figura è inserita nella dimensione dell'”Altro”, attua un meccanismo di gelosia e di annientamento scaricando tutta questa “vendetta di Medea” – che porterà all’attuazione di comportamenti patologici borderline – sul partner (che si è allontanato) e sui figli.

Questo succede in una separazione conflittuale arrivando a stabilire dapprima una “gara di lealtà” in cui i figli sono contesi e caldeggiati a propendere verso un genitore o l’altro.


A cosa porterà la sindrome di alienazione parentale?

La fase successiva è l’allineamento del minore con un genitore allo scopo di escludere dalla vita dei figli l’ex-coniuge. Si arriva a parlare di “Sindrome di Alienazione Parentale“. Una sorta di battaglia per sminuire la figura dell’ex-partner con odio e rabbia. Emergono quindi delle difficoltà palesi per i figli durante la loro crescita. Aggressività, egocentrismo, disturbi autodistruttivi, falsa immagine di sé. Disturbi alimentari, depressione, scarso rendimento scolastico.

Fonti:
http://www.glipsicologi.info/word…/la-sindrome-di-medea.html
http://www.maldamore.it/il_mito_di_medea.html

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