Il commercio elettronico spiegato al consumatore

Il commercio elettronico è diventato uno dei più grandi mercati mondiali online, favorendo lo sviluppo e la nascita di nuove idee imprenditoriali.

  • E’ un nuovo modo di fare impresa, promuovendo e vendendo prodotti di ogni tipo.
  • L’acquirente che compra online ha il diritto di recesso. Il professionista ha degli oneri informativi che se non rispettati possono portare alla risoluzione del contratto.
  • L’avvento di internet ha rivoluzionato il concetto di fare impresa e i normali metodi di acquisto/vendita.
  • Il contratto, quale espressione della realtà sociale, è il principale strumento di regolamentazione del mercato.

Come funziona il commercio elettronico?

Il commercio elettronico, meglio conosciuto nella denominazione di e-commerce, si presta, quale nuova modalità di piattaforma commerciale, che si avvale di un sito web, per realizzare una transazione economica. Il sito, in particolare, mette a disposizione un catalogo di prodotti e consente il pagamento e dunque l’acquisto online.

Un po’ di statistica…

I dati mettono in evidenza come gli acquisti su internet, siano cresciuti in maniera esponenziale negli ultimi anni e abbiano in qualche modo attivato quei meccanismi attributivi di ricchezza, aldilà dell’accordo. Secondo un’indagine realizzata da Netcomm, ad oggi circa 21,8 milioni di italiani hanno comprato online almeno una volta nella vita, di cui 10 milioni sono acquirenti online abituali.

L’accordo fra acquirente e venditore a distanza, con un semplice click da tastiera, fa sorgere in capo all’acquirente e il venditore una serie di obblighi.

Riferimenti normativi

Le norme che regolano l’ambito degli acquisti online sono contenute nel D.lgs del 21 febbraio 2014,  in attuazione delle direttive 2011/83/UE sui diritti dei consumatori modifica il codice del consumo.

Con la nuova normativa viene esteso e rafforzato il ruolo dell’informazione e della trasparenza sulle trattative e sui prezzi.

Il commercio elettronico agli occhi del consumatore

Obblighi di informazione

L’obbligo posto a carico del professionista di informare preventivamente il consumatore prima della conclusione di un contratto a distanza, o negoziato fuori dei locali commerciali, nel rispetto dei principi di lealtà e buona fede, in mancanza il termine di recesso verrebbe prorogato di 12 mesi. L’informativa, in particolare riguarda:

  • L’identità del professionista e la sua sede, dati fondamentali ai fini della garanzia per vizi o difetti e per l’esercizio del diritto di recesso.
  • Caratteristica del bene o servizio, costi, modalità di pagamento e di consegna del bene o di prestazione del servizio o di ogni altra forma di esecuzione del contratto
  • Informazione sull’esistenza o meno del diritto di recesso, su modalità e tempi del ritiro del bene

“Nel caso in cui mancassero tali informazioni, il consumatore potrà sciogliersi dal contratto, senza alcuna spesa o penalità, e senza neanche avere l’onere di specificarne il motivo”.

Diritto di recesso

Si prevede l’obbligo del consumatore di annullare l’ordine e restituire i beni entro 14 giorni a decorrere dalla data di comunicazione al professionista della sua decisione di recedere dal contratto per qualsiasi motivo e senza alcuna giustificazione:

  • l’acquirente deve restituire un prodotto integro
  • deve essere in grado di sopportare le spese di restituzione
  • diritto al rimborso dell’acquirente entro 30 giorni dalla data in cui il venditore è venuto a conoscenza del diritto di recesso da parte dell’acquirente.
Modalità di attuazione dal diritto di recesso
  • l’invio di una lettera ( o anche mediante telegramma, telex, posta elettronica e fax con successiva conferma di lettera raccomandata nelle successive 48 ore)
  • una telefonata
  • il rinvio dei beni con una chiara dichiarazione di recedere.
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