La rottamazione delle cartelle sembra voler agevolare i contribuenti grazie alla possibile proroga che in questi giorni sta facendo discutere il Governo.
Si parla infatti di prorogare la presentazione della domanda per la rottamazione delle cartelle dal 31 Marzo 2017 al 21 Aprile 2017. Un respiro di sollievo per i contribuenti e per il Fisco. La proroga sembrerebbe derivare in parte dal numero di domande presentate agli sportelli di Equitalia che hanno dovuto prolungare di ben due ore l’apertura al pubblico nel pomeriggio. Si parla di 350000 domande di rottamazione sino ad oggi!
Conviene oppure no?
E’ necessario aprire una parentesi sulla reale convenienza della rottamazione delle cartelle. I cittadini contribuenti che scelgono questa opzione, hanno il dovere di saldare il debito scevro da interessi e sanzioni entro il 2018. Il seguente prospetto aiuterà a comprendere!
Un contribuente con una cartella iscritta a ruolo nel periodo 2000 – 31 Dicembre 2016, può aderire alla rottamazione della cartella scegliendo di pagare l’importo “puro” in un’unica soluzione o in 5 rate. Entro Dicembre 2017, deve aver saldato o l’intero importo o aver estinto 3 rate su 5. Significa che il 70% del debito deve essere saldato e, le rimanenti due rate (il 30%) hanno l’obbligo di essere estinte entro settembre 2018.
La domanda che sorge spontanea è:chi ha la disponibilità economica per effettuare i pagamenti nei termini? La risposta è una deduzione: appare chiaro che la rottamazione convenga nettamente a coloro che dispongono di grande liquidità.
Per gli altri contribuenti?
Rimanere sulla scelta di un piano di rientro ordinario in 72 rate penalizza la possibilità di poter usufruire dello sconto della rottamazione ma permette di poter saltare il pagamento fino a 5 rate, cosa non possibile per chi sceglie la rottamazione.
Certo è che se la proroga sarà effettiva ed il termine sarà fissato per il 21 Aprile, Equitalia vedrà code importanti agli sportelli. Questo significa che oltre alla buona volontà dei cittadini di regolarizzare la loro posizione estinguendo il debito, per lo Stato arriveranno somme in entrata notevoli.