Vaccinazioni obbligatorie. Questo è il binomio che echeggia leggendo il decreto legge n. 73/2017 che tratta le “Disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale”. Un decreto che divide i pareri dei medici e dell’opinione pubblica. Ciò che più preoccupa ed allarma sono le conseguenze legate all’obbligo di vaccinazione dei bambini/ragazzi. Effetti collaterali che interessano sia i genitori che i bambini stessi. Ma, procediamo con ordine e vediamo quali sono i punti fondamentali.
Vaccinazioni obbligatorie: l’obbiettivo
La primissima stesura del decreto sottolinea l’obbligo di 12 vaccinazioni per innalzare la cosiddetta “immunità di gregge” (definizione resa dall’OMS- Organizzazione Mondiale della Sanità) con lo scopo di arrivare al 95% di copertura immunitaria relativamente alle malattie con rischio epidemico elevato. Le 12 vaccinazioni sono obbligatorie per i bambini nati dal 2017 in poi. Per chi è nato negli anni precedenti, sino ad arrivare al 2001, si seguono le indicazioni riportate nel decreto e nei calendari dei Piani di Prevenzione vaccinali (i vaccini a cui bimbi e ragazzi devono essere sottoposti si riducono fino a 9).
L’obbiettivo primario quindi è aumentare il livello di sicurezza nazionale.
Vaccinazioni obbligatorie: quali sono?
Le 12 vaccinazioni valgono per i nati dal 2017:
- a) anti-poliomielitica;
- b) anti-difterica;
- c) anti-tetanica;
- d) anti-epatite B;
- e) anti-pertosse;
- f) anti-Haemophilus influenzae tipo b;
- g) anti-meningococcica B;
- h) anti-meningococcica C;
- i) anti-morbillo;
- l) anti-rosolia;
- m) anti-parotite;
- n) anti-varicella.
I dettagli delle vaccinazioni per i bambini nati dal 2001 al 2016 sono riportate nella seguente tabella.
Le specifiche del Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017 – 2019 è possibile consultarle qui.
Vaccinazioni obbligatorie: gli “effetti collaterali”
I bambini da 0 a 6 anni che non effettuano la vaccinazione non possono iscriversi a nessun istituto scolastico. I bambini da 6 a 16 anni invece vi possono accedere ma i genitori incorrono in una sanzione amministrativa pecuniaria che va da 500 a 7500€. Tale sanzione non viene applicata se i genitori iniziano a sottoporre il proprio figlio alla procedura di vaccinazione necessaria stabilita dall’ASL. Il dirigente scolastico ed i responsabili dei servizi educativi, che valutano le iscrizioni di ogni bambino/ragazzo, verificheranno l’intera documentazione relativa alla vaccinazione. Sarà loro premura ed obbligo comunicare all’ASL i soggetti che non sono vaccinati. L’ASL provvederà a richiamare i genitori in un colloquio informativo nonché organizzativo per il programma vaccinale. Se l’obbligo non è espletato nei termini stabiliti, la comunicazione passerà al Tribunale dei Minori che, valutato caso per caso, può aprire un procedimento e, nella stesura del decreto, viene affermata la possibilità della sospensione temporanea della patria potestà. Il Ministero della Salute ha provveduto ad emanare una Guida sul “Decreto – Legge prevenzione vaccinale”. Sono esonerati dalla vaccinazione i bambini con motivazioni particolari certificate ed i bambini che hanno già contratto la malattia.
Si attende ora la decisione di Senato e Camera affinché, entro il 6 Agosto 2017, il decreto si trasformi in vera e propria legge. Attualmente si stanno apportando modifiche volte ad ammorbidire alcuni aspetti spigolosi del decreto stesso:
- alleviare le sanzioni pecuniare amministrative;
- cancellare la perdita della patria potestà;
- l’introduzione di un metodo di controllo a tempi determinati per verificare la validità e l’obbligatorietà dei vaccini;
- i bambini con familiari già danneggiati da effetti pesanti e negativi originati da vaccini potrebbero essere esonerati dal programma di prevenzione vaccinale;
- introduzione dell’obbligo di vaccinazione per i minori stranieri non accompagnati;
- possibilità di prenotare le vaccinazioni obbligatorie presso le Farmacie convenzionate.
A breve si avrà una versione definitiva di questo decreto che provocherà un vivace confronto per molti enti, persone e strutture.