Senza che l’ansia sostituisca i lieti pensieri che accompagnano la gravidanza è bene informarsi e capire quali sono le agevolazioni che lo Stato mette a disposizione e per chi.
Un’anticipazione importante riguarda la proposta del Ministro per le politiche per la Famiglia e la Disabilità. Si sta concretamente pensando di erogare un unico assegno per i figli sino ai 18 anni che accorpi le varie agevolazioni con lo scopo di mettere ordine e sfruttare l’importo destinato agli incentivi nel migliore dei modi. L’importo dell’assegno è di 300 euro al mese. L’assegno unico familiare interessa le famiglie con minori e con un Isee inferiore a 50mila Euro.
Reddito, patrimonio e componenti del nucleo familiare sono i fattori che vanno a concorrere nella determinazione dell’importo dell’assegno, come del resto lo sono già per la valutazione monetaria dei bonus ed agevolazioni oggi presenti. Non è possibile comparare l’efficacia di un unico assegno rispetto a più voci, quello che si può anticipare è che l’assegno unico è considerato un “beneficio strutturale” poiché correlato al numero di figli minori e non dovrà annualmente essere richiesto e confermato.
L’assegno unico familiare assorbirebbe tutte (o quasi) le voci per elaborarle ed organizzarle efficientemente, garantendo maggiore equità (da ricordare che il valore delle agevolazioni attuali è di 23 milioni di euro). L’assegno unico familiare partirà dal settimo mese di gravidanza sino al compimento del diciottesimo anno di età del figlio. Nella proposta si sta valutando quali agevolazioni cancellare (facendole rientrare nell’assegno unico) e, quali invece assegnarle a nuove misure di bonus o detrazioni.
L’assegno unico comunque non cancellerà il reddito di cittadinanza e si sta facendo strada tra altre proposte volte a dare un aiuto più organizzato alle famiglie.
I requisiti minimi per poter inoltrare la domanda relativa alle agevolazioni sono il possesso di cittadinanza italiana (o di uno Stato europeo o extraeuropeo con regolare permesso di soggiorno) e la residenza in Italia oltre ad altri item che però sono specifici per ciascuna agevolazione e/o detrazione.
I BONUS IN VIGORE PER LA FAMIGLIA
Bonus bebè è un contributo erogato dall’Inps, che spetta ogni mese ai genitori con figli minori di 1 anno (fino al compimento del primo anno di età). Viene erogato e differenziato in base al valore Isee ed è maggiorato del 20% per ogni figlio successivo al primo. Altri requisiti oltre quelli già sopra menzionati sono la convivenza con il figlio ed un reddito (riferito al nucleo familiare) non superiore a 25mila euro annui, per tutta la durata dell’assegno.
Bonus mamma domani (è un’agevolazione strutturale cioè permanente), o premio nascita: è un beneficio erogato dall’Inps, dell’importo di 800 euro, completamente esentasse, corrisposto una sola volta alle future madri, a partire dal compimento del 7°mese di gravidanza (anche in casi di affidamento o adozione) svincolato dall’Isee. Il beneficio interessa tutte le cittadine straniere regolarmente presenti in Italia. Nell’eventualità di parto plurimo è possibile presentare una nuova domanda per ottenere l’integrazione del bonus in relazione al numero di nati.
Voucher babysitter: benché venga citata quest’agevolazione non è stata finanziata per il 2019. Si tratta di un aiuto alle madre lavoratrici che si trovano negli 11 mesi successivi al congedo obbligatorio di maternità. Rinunciando al congedo parentale o maternità facoltativa, le madri possono chiedere all’Inps un contributo per pagare la retta mensile dell’asilo nido del bambino (in tal caso l’Inps paga direttamente l’asilo convenzionato), oppure richiede il libretto famiglia per pagare la babysitter. Il valore del bonus per entrambi i casi è di 600 euro mensili.
Bonus nido: si tratta di un contributo per le famiglie con figli sotto i 3 anni finalizzato alla frequenza degli asili nido, o al supporto domiciliare, per i bambini affetti da gravi patologie croniche; il contributo ammonta a 1500 euro annui.
Detrazioni fiscali (scalate direttamente dalle imposte) per le famiglie numerose. A tal proposito ci sono varie misure
- Detrazione fiscale per chi ha figli a carico e con reddito non superiore a 2840,51 euro;
- Detrazione fiscale per chi ha figli a carico entro i 24 anni di età con un reddito che con superi i 4mila Euro;
- Detrazione fiscale per le famiglie con 4 o più figli indipendente dal reddito ed erogata una sola volta.
Nell’eventualità in cui la detrazione è maggiore dell’imposta, il contribuente avrà a disposizione un credito del valore della differenza rimanente.
Reddito di cittadinanza: agevolazione operativa da Aprile 2019, mensile, esentasse, rappresenta un aiuto per colore che possiedono un reddito sotto la soglia di povertà (se il nucleo familiare è composto da una sola persona con affitto a carico la soglia è fissata a 780 euro di reddito mensili).
Assegni al nucleo familiare: (abbreviati molto spesso con l’acronimo ANF) spettano ai dipendenti, ai disoccupati, ad alcune categorie di pensionati ed ai collaboratori. Rappresentano un sostegno economico alla famiglia. Sono calcolati tenendo conto della composizione del nucleo familiare e del reddito. I parametri che permettono la valutazione monetaria degli assegni sono contenuti nelle tabelle predisposte ed aggiornate annualmente dall’Inps. Benché sia il datore di lavoro a corrispondere gli ANF nella busta paga (eccetto casi eccezionali per cui è direttamente l’Inps ad erogarli) essi sono a carico dell’Inps. Dal 1° Aprile 2019 le domande per la richiesta degli ANF sono presentate tramite procedura on-line direttamente dal lavoratore dipendente ed è bene ricordare che devono essere richieste ogni anno nel periodo di validità (1° Luglio – 30 Giugno anno seguente). Anche le domande per assegni familiari arretrati seguono la stessa procedura telematica (chiaramente vanno richiesti tramite il datore di lavoro relativo al periodo interessato presso cui si è svolta la propria attività!). Gli Anf arretrati hanno un tempo di prescrizione di 5 anni.
Per informazioni più dettagliate si rimanda alla sezione contatti.