Non sempre da parte dei coniugi vi è la volontà di intraprendere strade impervie e terribilmente lunghe per separarsi, divorziare o chiedere modifica di condizioni di separazione o divorzio, se già fatti in precedenza. Oggi giorno, grazie all’attenta osservazione dei diversi casi è possibile accelerare l’intera procedura mediante gli “accordi in house”, spesso chiamati “accordi in office”.
Gli “accordi in house” sono accordi presi dai coniugi che si vogliono separare (o divorziare o modificare alcune condizioni) con l’aiuto di avvocati matrimonialisti che preparano una soluzione scritta in cui vengono riportate le volontà di ambedue i partner. La concretezza di quanto scritto nell’accordo prende effetto dal momento in cui viene apposta la firma di tutte le parti.
Un elemento importante è che ciascuna parte deve avere un avvocato.
La legittimità degli accordi in house
“è prevista dall’art.6 del decreto legge del 12.09.2014 n.132 e il Ministero dell’Interno ha emanato in attuazione degli stessi la circolare n.16 del 2014. Il decreto legge è stato convertito definitivamente con la legge del 10.11.2014 n.164 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.26 del 10.11.2014, supplemento ordinario n.84”
Ovviamente sarà lo studio legale a preoccuparsi di trasmettere l’accordo alla Procura della Repubblica presso il Tribunale competente (la quale dovrà autorizzare nel caso di presenza di figli e concedere il nulla osta ove non ci siano figli) ed al comune dove è stato trascritto il matrimonio.
L’altro punto fondamentale per realizzare gli accordi in house è la concordanza tra i due coniugi o la volontà di arrivare a definire grazie la mediazione dell’avvocato ogni possibile divergenza.
In questa sede è utile ricordare l’istituto del divorzio breve. Una riforma (legge 55/2015) importante che riduce i tempi di attesa tra separazione e divorzio:
- 6 mesi per il divorzio consensuale
- 12 mesi per il divorzio giudiziale